1. Omicidio Meredith: Enorme Lista Di Prova Della Colpevolezza Dell’omicidio

Importante: Il giudice Marasca e il giudice Bruno della Cassazione hanno disonestamente ignorato la maggior parte di queste prove e poi hanno mentito sul fatto che non c’erano prove sufficienti

Sommario

Lista delle prove e delle note in relazione all’aggressione sessuale e all’omicidio di Meredith Kercher, novembre 2007, Perugia, Italia.

L’omicidio ebbe luogo in un cottage a due piani, nella stanza da letto della Sig.na Kercher. Condivideva l’appartamento con Amanda Knox, Filomena Romanelli e Laura Mezzetti.

Le referenze tra parentesi si riferiscono a delle testimonianze o a dei verbali, correlati al caso. Le testimonianze del 2009 sono prese dal processo Massei

  • Ferite
  • Tracce di sangue
  • Tracce dei vestiti
  • La stanza della Sig.na Kercher
  • Impronte delle scarpe
  • Impronte di piedi
  • Impronte digitali
  • Test del DNA- generali
  • Test del DNA ““ specifici
  • Altre tracce biologiche
  • Analisi genetica Dr.ssa Stefanoni
  • Tracce rivelate dal Luminol
  • Capelli
  • I testimoni della notte del primo novembre
  • Telefoni cellulari
  • Computer
  • Villa
  • La scoperta dell’omicidio ““ Versione della Knox
  • La scoperta dell’omicidio- Versione accreditata
  • Le dichiarazioni e le bugie di Guede
  • Le dichiarazioni e le bugie di Sollecito
  • Le dichiarazioni e le bugie della Knox
  • Incongruenze generali dell’ipotesi di un aggressore unico
  • Incongruenze dell’ipotesi che vede Guede come unico aggressore


Capitoli

Ferite

1. Meredith Kercher ha subito 43 ferite durante l’aggressione che l’ha uccisa. (Perna arringa finale 2009)
2. Presentava 10 ferite da coltello e 33 altre ferite. (Lalli 2009)
3. Presentava almeno 15 contusioni: su bocca, naso, guance, mascella, collo, gomiti, avambraccio, reni, fianco sinistro e gamba destra. Le contusioni indicano che non solo fu trattenuta, ma le fu anche impedito di chiamare aiuto. (Lalli 2009)
4. Alcune delle contusioni della Sig.na Kercher avevano la forma di polpastrelli, alcuni dei quali più piccoli, di una misura femminile. Non erano presenti segni di corde. (Lalli, Marchionni, Codispoti 2009)
5. Alcune delle contusioni sul collo indicano che la Kercher fu soffocata ad un certo punto dell’aggressione. (Liviero 2009)
6. Le lesioni vaginali interne subite dalla Sig.na Kercher si verificarono prima della morte e furono violente. (Lalli, Marchionni 2009)
7. Presentava solamente 2 ferite da coltello gravi, una su ogni lato del collo. Le restanti ferite da coltello erano più lievi. (Lalli 2009)
8. La ferita sul lato destro del collo era stretta e profonda. La ferita sul lato sinistro del collo era ampia, estesa, enorme e fatale. (Bacci, Politi, Codispoti,Mignini)
9. Presentava un’altra ferita da coltello proprio sotto all’enorme ferita sul lato sinistro del collo. (Lalli 2009)
10. Presentava altre 3 ferite da coltello, appena accennate, sul collo e sulle guance. (Lalli 2009)
11. Presentava 3 piccoli tagli sulla mano destra e un piccolo taglio sulla mano sinistra. (Lalli 2009)
12. Le ferite da difesa erano pressoché inesistenti, specialmente se paragonate ad altre ferite da coltello procurate da ogni singolo aggressore, poiché in questo caso le ferite da coltello sulle mani e sulle braccia sono dominanti. (Cingolani, Codispoti 2009)
13. Le ferite erano compatibili con un aggressione effettuata da più persone. (Cingolani, Codispoti, Lalli, Liviero 2009).
14. Bacci, Lalli e Liviero testimoniarono che le ferite non potevano essere attribuite, con certezza totale, all’aggressione di una sola persona o di più persone. Ad ogni modo, Lalli e Liviero erano più propensi per lo scenario di un’aggressione multipla, a causa della quantità  e dei diversi tipi di ferite. (Bacci, Lalli, Liviero 2009)
15. Lalli, durante l’interrogatorio del Giudice Massei, confermò che se lo stupro si era verificato durante l’aggressione, l’aggressione doveva essere stata effettuata da più di una persona. (Lalli 2009)

Tracce di sangue

1. Si trovarono tracce di sangue ovunque nella stanza della Sig.na Kercher, non in un’area specifica. (foto della scena del crimine)
2. Nella stanza da letto della Kercher, si trovò del sangue sulla parete di fondo, sopra e all’interno dell’armadio, sotto alla scrivania, accanto e sotto al letto, sul copri materasso, sul pavimento, in grandi quantità , e sulla porta della stanza. (foto della scena del crimine)
3. Si trovò del sangue anche sul pavimento che portava all’uscita della villa, sotto forma di impronte di scarpe parziali. Si trovarono delle tracce di sangue anche sulla porta del bagno piccolo, nel bagno piccolo (sull’ interruttore della luce, sul lavandino, sul bidet, sul tappetino del bagno, etc.), plausibilmente su alcuni oggetti nella stanza da letto della Knox, e anche in alcune tracce nel corridoio, rivelate dal Luminol, nella stanza da letto della Knox e nella stanza da letto della Romanelli. (foto della scena del crimine, Codispoti 2009)
4. Non si trovò alcuna traccia di sangue nelle vicinanze o all’interno del bagno grande, dove aveva defecato Guede. (foto della scena del crimine, Dr. Stefanoni Genetic Test report)
5. Le analisi delle tracce di sangue indicano che la Sig.na Kercher fu fatalmente accoltellata a circa 40 cm dal suolo, vicino all’anta dell’armadio. (Camana 2009)
6. Le tracce di sangue sul pavimento indicano che vennero spostati o rimossi degli oggetti dopo che la Sig.na Kercher aveva iniziato a sanguinare a causa della ferita fatale. (foto della scena del crimine)
7. Il corpo della Kercher fu spostato dopo che venne accoltellata, come si può vedere dalle strisciate di sangue sul pavimento. (foto della scena del crimine)
8. Le tracce di sangue sul copri materasso indicano che uno o più dei coltelli usati durante l’aggressione vennero appoggiati sul copri materasso. (Politi 2009)
9. Le tracce di sangue sotto al letto indicano che qualcuno cercò sotto al letto dopo l’aggressione. (Codispoti 2009)

Tracce dei vestiti

1. Si trovò del sangue sulla giacca di felpa, sul reggiseno, i jeans e i calzini. (foto della scena del crimine)
2. Il reggiseno della Kercher e la giacca di felpa indicano che sanguinò sul lato destro per un po’ prima che questi fossero rimossi, probabilmente dalla ferita da coltello sulla parte destra del collo. (foto dei campioni nelle diapositive della Dr.ssa Stefanoni)
3. Le maniche della sua giacca di felpa erano al rovescio. (Stefanoni 2009)
4. Le macchie di sangue sulla giacca di felpa e sulla maglietta indicano che le furono sollevate intorno al collo, dopo essere stata ferita. (Codispoti 2009)
5. Anche i suoi jeans erano al rovescio, e c’erano delle macchie di sangue all’interno. (Stefanoni 2009)
6. Le sue mutandine vennero trovate accanto al suo corpo, e non presentavano macchie di sangue. (Stefanoni 2009)
7. Il reggiseno della Kercher le fu tolto dopo il decesso, come si può vedere dalle macchioline di sangue sul suo reggiseno, che non furono trovate sul petto. ( Verbale Sentenza Micheli, Codispoti 2009)
8. Il suo corpo fu scoperto sotto a un piumone, e aveva solo una canottiera addosso. (Verbale Sentenza Micheli)
9. La polizia trovò un cuscino, un lenzuolo, un calzino e due asciugamani sotto al suo corpo. (Verbale Sentenza Nencini- citazione del verbale in loco di Lalli)
10. Venne trovata un’impronta insanguinata della mano di Guede sul cuscino. (Sbardella 2009)
11. Venne trovata un’impronta insanguinata della scarpa di Guede sul cuscino posizionato proprio sotto alla gamba della Kercher. (Sbardella 2009)
12. La polizia trovò il gancetto del reggiseno della Kercher sotto al cuscino e lo ritrovò successivamente sotto a un tappeto nella stanza da letto, 46 giorni dopo la scoperta iniziale. (Cantagalli, Codispoti, Stefanoni 2009, foto della scena del crimine)
13. Venne trovato un calzino intorno al manico di una delle borse della Sig.na Kercher, sul letto. (foto della scena del crimine)
14. La borsa della Kercher fu trovata sul copri materasso, ciò indica che venne messa lì dopo che fu preso il piumone per coprire il suo corpo. (foto della scena del crimine)

La stanza della Sig.na Kercher

1. Sul letto c’era solo il copri materasso. Dopo l’aggressione, qualcuno ha rimosso il piumone, il cuscino e le lenzuola dal letto e ha collocato la Kercher sul pavimento, sopra al lenzuolo, due asciugamani, e al cuscino, e poi ha coperto il suo corpo con il piumone. (Codispoti 2009, foto della scena del crimine)
2. Qualcuno sottrasse il portafogli e le carte di credito dalla sua borsetta e la mise sul copri materasso sopra al letto. (Profazio 2009 Verbale Sentenza Nencini, foto della scena del crimine)
3. Qualcuno lasciò degli scontrini fiscali sul piumone che copriva il corpo della Sig.na Kercher. (Codispoti 2009, foto della scena del crimine)
4. Qualcuno prese i cellulari della Kercher e li lanciò al di là  di un muro lungo la strada, ma inavvertitamente finirono nel giardino di un’altra villa, a 950 metri circa dal cottage. (Verbale Sentenza Nencini)
5. Qualcuno prese le chiavi della stanza della Kercher e le sue chiavi di casa. (Napoleoni 2009)
6. Si trovò un barattolo vuoto di vaselina sulla sua scrivania. (foto della scena del crimine, Napoleoni 2009)
7. Hanno frugato sulla mensola a muro vicino al suo armadio e gli oggetti sulla mensola sono stati rovesciati. (foto della scena del crimine, Codispoti 2009)
8. Le lampade da comodino della Sig.na Kercher e della Knox si trovavano entrambe sul pavimento, accanto al letto. (foto della scena del crimine)
9. La lampada della Knox si trovava parzialmente sotto al letto della Sig.na Kercher ed era l’unica fonte di luce funzionante che c’era nella stanza della Knox. (foto della scena del crimine, Verbale Sentenza Nencini)
10. Qualcuno ha chiuso a chiave la porta della stanza da letto della Sig.na Kercher e ha preso le chiavi della sua stanza. (Battistelli, Romanelli, Altieri, Zaroli, Napoleoni 2009)
11. La Romanelli testimoniò che la Kercher raramente chiudeva la porta della sua stanza a chiave, mentre la Knox affermava che lo facesse regolarmente. (Battistelli, Zaroli, Altieri, Romanelli 2009)
12. La porta della stanza della Sig.na Kercher presentava una piccola crepa prima di essere buttata giù. (Altieri 2009)

Impronte delle scarpe

(Verbale di Rinaldi e Boemia)

1. Furono rinvenute delle impronte insanguinate della scarpa sinistra di Guede nella stanza della Kercher.
2. Le impronte insanguinate della scarpa sinistra di Guede furono rinvenute anche lungo il corridoio che portava alla cucina/stanza da pranzo e fuori dalla porta d’ingresso, senza alcuna traccia di impronte che indicassero che fosse tornato indietro per chiudere a chiave la porta della stanza della Sig.na Kercher.
3. Furono rinvenuti cinque tipi diversi di fogli e carte sul pavimento nella stanza della Kercher, la maggior parte macchiati di sangue. Quei fogli e quelle carte presentavano almeno due tipi diversi di impronte di scarpe che non coincidevano con nessuna delle scarpe della Kercher.
4. Una carta simile fu rinvenuta nella stanza della Romanelli, e presentava un’impronta di scarpa che non coincideva con nessuno dei fogli e delle carte presenti nella stanza della Kercher.
5. Fu rinvenuta un’impronta di scarpa più piccola, simile al tipo di scarpa di Guede, sul cuscino collocato sotto al corpo della Kercher. I consulenti della polizia stimano che si tratti di una scarpa di una misura femminile.

Impronte di piedi

(Verbale Rinaldi e Boemia)

1. Venne rinvenuta la metà  dell’ impronta insanguinata di un piede, sul tappetino. Il tallone di quest’impronta di piede, che avrebbe dovuto trovarsi sul pavimento, non c’era, e ciò suggerisce che sia stata ripulita. (foto della scena del crimine, verbale)
2. L’impronta insanguinata del piede coincide con la misura e le caratteristiche del piede destro di Sollecito.
3. Vennero rinvenute cinque impronte di piede con Luminol, sul pavimento del corridoio e nella stanza della Knox.
4. Una di quelle impronte rinvenute col Luminol era compatibile col piede destro di sollecito.
5. Altre due risultarono compatibili con il piede destro della Knox.
6. Nessuna delle impronte rinvenute col Luminol risultarono compatibili con i piedi di Guede.

Impronte digitali

(Grafico delle impronte digitali)

1. Furono rinvenute le impronte digitali della Kercher su un’anta dell’armadio della Knox.
2. Le impronte digitali della Knox furono rinvenute solo su un bicchiere in cucina. Non si trovarono sue impronte digitali né nel suo letto, né in altre parti della casa
3. Le impronte digitali di Sollecito erano sulla porta della stanza da letto della Kercher e nella parte interna della porta della stanza di Laura Mezzetti.
4. Le impronte digitali di Guede furono rinvenute nella stanza da letto della Sig.na Kercher.

Test del DNA- generali

(Analisi genetica Dr.ssa Stefanoni, verbale SAL. Diapositive Dr.ssa Stefanoni)

1. Furono prelevati e imbustati 227 campioni. 30 dei quali non vennero esaminati.
2. Dei rimanenti 197 campioni, furono preparati oltre 480 test del DNA e dell’ aplotipo del cromosoma Y, da campioni liquidi, solidi o capelli. Molti oggetti vennero campionati in più luoghi. 
3. Degli oltre 480 test del DNA e dell’aplotipo del cromosoma Y, solo 193 di questi test fornirono del DNA davvero utile per un confronto. (40%)
4. Furono effettuati 24 test su dei campioni provenienti dal corpo della Kercher. Di questi, 1 test fornì del DNA compatibile con l’aplotipo del cromosoma Y di Guede, 17 test fornirono del DNA compatibile con la Kercher, e il restante materiale non fornì DNA utile per un confronto.
5. Si effettuarono 11 test su dei campioni prelevati fuori dalla villa. Di questi, 2 test rivelarono del DNA compatibile con una persona di sesso femminile sconosciuta, 2 test rivelarono il DNA di un gatto e i restanti non fornirono DNA utile.
6. Si effettuarono 21 test su dei campioni prelevati dal seminterrato della villa. Di questi, 16 test rivelarono tracce di sangue di gatto, 2 test rivelarono del DNA compatibile con un maschio sconosciuto e i restanti non fornirono DNA utile per un confronto. 
7. Si effettuarono 221 test su dei campioni provenienti dall’appartamento superiore del cottage. Di questi, 6 test rivelarono del DNA compatibile con il DNA di Guede o con l’aplotipo Y, 82 test rivelarono DNA compatibile con il DNA della Kercher, 2 test rivelarono del DNA compatibile con un mix del DNA della Kercher e il DNA di Guede o con l’aplotipo Y (tutti e due i test furono effettuati sullo stesso campione), 5 test effettuati su 5 campioni diversi rivelarono del DNA compatibile con un mix del DNA della Kercher e del DNA della Knox, 2 test rivelarono del DNA compatibile con un mix del DNA della Kercher e del DNA o dell’aplotipo Y di Sollecito (entrambi i test effettuati sullo stesso campione), 4 test rivelarono del DNA compatibile con il DNA della Knox, 1 test rivelò del DNA compatibile con un mix del DNA della Knox e quello di sollecito, 2 test rivelarono del DNA compatibile con una persona di sesso femminile sconosciuta, 3 test rivelarono del DNA compatibile con una persona di sesso maschile sconosciuta, e i restanti test non fornirono DNA utile per un confronto.
8. 4 test su dei campioni provenienti da fazzoletti di carta insanguinati, trovati nelle vicinanze della villa, rivelarono DNA compatibile con una persona di sesso maschile sconosciuta o una persona di sesso femminile sconosciuta.
9. Si effettuarono 16 test su dei campioni prelevati dall’automobile di Sollecito e non fu rinvenuta alcuna traccia di DNA utile per un confronto. 
10. Si effettuarono 102 test su dei campioni prelevati dall’appartamento di Sollecito. Di questi, uno rivelò del DNA compatibile con il DNA della Kercher, 6 test rivelarono del DNA compatibile solo col DNA della Knox, 7 test rivelarono del DNA compatibile con un mix del DNA della Knox e del DNA di Sollecito, 7 test rivelarono del DNA compatibile solo col DNA di Sollecito, 3 test rivelarono il DNA di tre persone di sesso maschile sconosciute e i restanti test non rivelarono DNA sufficiente per un confronto. 
11. Si effettuarono 29 test su dei campioni prelevati dall’appartamento di Guede. Di questi, 14 risultarono compatibili con il DNA di Guede, e i restanti non fornirono DNA sufficiente per un confronto.
12. Furono effettuati 6 test su campioni prelevati dal pub Le Chic non fu rinvenuta alcuna traccia di DNA utile per un confronto.
13. Si effettuarono 50 test su dei campioni prelevati dagli oggetti degli imputati o dell’imputata durante gli arresti o, probabilmente, alla stazione di polizia. Di questi, 6 rivelarono del DNA compatibile solo col DNA di Guede, 8 test rivelarono del DNA compatibile solo con il DNA della Knox, 1 test rivelò del DNA compatibile con una combinazione del DNA di Sollecito e della Knox, 2 test rivelarono del DNA compatibile solo con il DNA di Lumumba, 4 test rivelarono del DNA compatibile solo con il DNA di Sollecito, 1 test rivelò del DNA compatibile con una persona di sesso maschile sconosciuta e i restanti test non fornirono DNA utile per un confronto.
14. Degli 82 test che rivelarono del DNA compatibile con la Sig.na Kercher, 4 campioni furono prelevati dal pavimento del corridoio, 5 furono prelevati dal pavimento della cucina/soggiorno, 66 furono prelevati dalla stanza da letto della Kercher e dai suoi indumenti, 1 fu prelevato dalla stanza della Romanelli e 6 furono prelevati dal bagno piccolo.
15. 17 test rivelarono DNA non associabile, 6 test rivelarono DNA compatibile con tre donne diverse e 11 test rivelarono DNA compatibile con 7 uomini diversi. 13 di quei campioni furono rinvenuti nei fazzoletti di carta fuori dalla casa, e su delle cicche di sigaretta nella ceneriera della cucina del cottage.

Test del DNA ““ specifici

(Analisi Genetica Dr.ssa Stefanoni, verbale SAL, Diapositive Dr.ssa Stefanoni, Verbale RIS Berti e Barni 2013)

1. Il DNA della Kercher fu rinvenuto sul coltello da cuinca nell’appartamento di Sollecito. Il suo DNA fu rinvenuto in una scalanatura verso il filo della lama. La scalanatura fa parte di una serie di righe evidenti, che si susseguono parallelamente lungo la lama. 
2. Venne trovato il DNA della Knox sulla parte alta del manico dello stesso coltello.
3. Un secondo campione del DNA della Knox fu rinvenuto sullo stesso coltello, dove la lama presenta una rientranza verso il manico. Questo secondo campione era un campione LCN di una combinazione di DNA, e si determinò statisticamente che si trattava del DNA della Knox. (RIS Berti e Barni 2013 verbale)
4. Si trovò una combinazione di DNA compatibile col DNA della Knox e di Sollecito su un altro coltellino tascabile macchiato, di proprietà  di Sollecito.
5. Una combinazione di DNA compatibile con quello della Knox e di Sollecito fu rinvenuto su una cicca di sigaretta nella cucina della casa. Eccetto il gancetto del reggiseno, nessun altro campione della casa rivelò il DNA di Sollecito.
6. 7 campioni rivelarono delle combinazioni di DNA compatibili o con il DNA della Kercher mixato con il DNA della Knox, o con il DNA di Sollecito o con quello di Guede.
7. Sul gancetto metallico del reggiseno della Kercher fu rinvenuta una combinazione compatibile col DNA di Sollecito. Anche l’aplotipo Y di Sollecito venne rinvenuto sul gancetto metallico del reggiseno.
8. Fu rinvenuta una combinazione del DNA della Kercher e del DNA di Guede sulla borsetta della Sig.na Kercher, vicino alla cerniera.
9. Fu rinvenuto una combinazione di DNA compatibile con il DNA della Kercher e della Knox in tre tracce di sangue nel bagno-nella piastra di scarico del bidet, e su un contenitore di plastica che conteneva dei cotton fioc.
10. Fu rinvenuta una combinazione di DNA compatibile col DNA della Sig.na Kercher e col DNA della Knox in una macchia di sangue, rivelata dal Luminol, sul pavimento della stanza della Romanelli, e in un’impronta di piedi insanguinata nel corridoio, rivelata dal Luminol.
11. Una seconda macchia di sangue, rivelata grazie al Luminol, nella stanza della Romanelli, rivelò il DNA della Sig.na Kercher.
12. Un campione di sangue, prelevato dal rubinetto del bagno piccolo, rivelò SOLO il DNA della Knox.
13. Il DNA di Guede venne rinvenuto sulla borsetta della Kercher, sulla manica sinistra della giacca di felpa, su una bretella del reggiseno, all’interno della Kercher e sulla carta igienica nel bagno grande.

Altre tracce biologiche

Analisi genetica Dr.ssa Stefanoni, verbale SAL, Diapositive Dr.ssa Stefanoni)

1. Si trovarono 3 presunti campioni di sangue nella stanza della Knox, su un cuscino, sul comodino, e sul muro dietro alla testata del letto.
2. Non furono rinvenute tracce di sperma all’interno della Kercher.
3. Guede lasciò le sue feci nella tazza, nel bagno più grande.
4. Furono rinvenuti 3 frammenti di carta igienica sulla scrivania della Sig.na Kercher; tutti e tre rivelarono del DNA compatibile col DNA della Sig.na Kercher.
5. Furono rinvenuti 2 fazzoletti di carta nella camera da letto di Sollecito, entrambi presentavano delle tracce di sangue compatibili con il DNA di Sollecito.
6. Un bicchiere che si trovava sul comodino della Sig.na Kercher rivelò del DNA compatibile con il DNA della Kercher.
7. Furono rinvenute una ciocca di capelli e una traccia di sangue sul telaio della finestra della Romanelli. La traccia di sangue non rivelò DNA umano; il colore dei capelli era castano scuro.
8. 5 campioni di tracce di sangue su un asciugamano e sul rubinetto del bagno di Guede, rivelarono tutti il DNA di Guede.
9. Anche 4 campioni di macchie di sangue sui jeans di Guede e sul biglietto di un museo, all’interno dei suoi jeans, rivelarono il DNA di Guede.
10. La fascia oraria impiegata per la digestione è, in circostanze normali, 3-5 ore. Tale fascia potrebbe facilmente prolungarsi, a causa di diversi fattori, inclusa una situazione di stress e l’assunzione di alcol, dato che entrambi rallentano la digestione. (Ronchi 2009)
11. Sulla base della temperatura corporea e sul processo digestivo, si stimò che l’ora del decesso fosse tra le 20:00 del primo novembre e le 04:00 del 2 novembre, con un margine di probabilità  che il decesso si fosse verificato alle 23:00 del primo novembre, circa. (Lalli 2009)

Tracce rivelate dal Luminol

(Analisi genetica Stefanoni, verbale SAL, Diapositive Dr.ssa Stefanoni)

1. Venne prelevato un campione di una traccia di sangue rivelata dal Luminol, dall’appartamento di Guede.
2. Vennero prelevati 9 campioni di tracce di sangue rivelate dal Luminol dal cottage, dalla stanza della Knox, dal corridoio e dalla stanza della Romanelli.
3. La traccia di sangue rivelata dal Luminol, nella stanza della Romanelli, rivelò il DNA della Knox e della Sig.na Kercher.
4. Fu rinvenuta una combinazione del DNA della Knox e del DNA della Sig.na Kercher in un’impronta insanguinata di un piede destro, rivelata dal Luminol, nel corridoio.
5. Vennero prelevati 14 campioni da delle tracce di sangue, rivelate dal Luminol, dall’appartamento di Sollecito. 
6. Vennero prelevati 6 campioni dal bagno di sollecito, dalla porta, dal pavimento e dalla doccia.
7. Vennero prelevati 3 campioni dalla camera da letto di Sollecito, inclusi la porta e il pavimento.
8. Vennero prelevati 5 campioni dal pavimento della cucina di Sollecito.
9. 2 dei campioni rivelati dal Luminol e prelevati dall’appartamento di Sollecito, rivelarono DNA compatibile con una combinazione del DNA della Knox e di Sollecito. 1 campione rivelò del DNA compatibile con il DNA della Knox.
10. 1 campione rivelò il DNA di una persona di sesso maschile sconosciuta (non riscontrabile).

Capelli

(Dr.ssa Stefanoni Analisi Genetica, verbale SAL, Diapositive Dr.ssa Stefanoni)

1. Degli oltre 480 test effettuati sui campioni, 93 di questi erano costituiti da fibre di capelli, 86 erano capelli umani di varie lunghezze, in vari colori. I colori più degni di nota furono il bruno, il biondo, il castano, il castano chiaro e il rosso.
2. Solo 3 capelli rivelarono del DNA; tutti e tre i capelli rivelarono del DNA compatibile con il DNA della Sig.na Kercher. Tutti e tre i capelli erano di colore castano e misuravano più di 15 cm.
3. 35 capelli erano di colore castano; la maggior parte di questi furono rinvenuti nella stanza della Sig.na Kercher. Ne trovarono 2 anche su una spugna da cucina, nell’appartamento di Sollecito.
4. 7 capelli erano di colore nero/bruno. 6 di questi erano lunghi 4 cm o meno, e simili ai capelli di Guede. 4 di questi si trovavano sul piumone, e uno si trovava sul copri materasso, entrambi erano nella stanza della Sig.na Kercher. Ce n’era uno anche su una spugna dell’appartamento di Sollecito.
5. Furono analizzati 21 capelli biondi, e, probabilmente, si trattava dei capelli della Knox. La maggior parte si trovava nell’appartamento di Sollecito, 10 erano su una spugna, in cucina, e 5 si trovavano su un maglione. 
6. Dei 6 capelli biondi che furono trovati nel cottage, 2 erano sul piumone, 1 era all’interno del lavandino del bagno piccolo, 1 sulla borsetta della Sig.na Kercher e uno sul copri materasso.
7. Vennero trovati 4 capelli di colore castano chiaro. 3 dei quali erano lunghi 9 cm o meno. Se ne trovò uno sulla spugna da cucina; uno sul reggiseno e un altro fu trovato sulla giacca di felpa della Sig.na Kercher. Sollecito aveva i capelli castano chiaro.

I testimoni della notte del primo novembre

Jovana Popovic vide la Knox e Sollecito nell’appartamento di Sollecito alle 17:45 circa. Rivide la Knox di nuovo, nell’appartamento di Sollecito alle 20:40 circa. (Popovic 2009)

1. Sophie Purton accompagnò la Sig.na Kercher nei pressi della casa in cui la Kercher era in affitto. Si divisero poco prima delle 21:00. (Purton 2009)
2. Antonio Curatolo, che viveva regolarmente a piazza Grimana, notò la Knox e Sollecito in fondo alla piazza 3-4 volte, tra le 21:30 e le 23:00, approssimativamente. Li notò varie volte, quando faceva una pausa dalla lettura per fumare una sigaretta. Notò che parlavano silenziosamente e, in certi momenti, in modo animato. Notò che rimasero quasi sempre nello stesso punto della piazza. Notò che Sollecito si dirigeva verso la ringhiera della piazza, che dava sull’incrocio dove si era verificato il guasto dell’auto. (Curatolo 2009)
3. Un’automobile aveva subito un guasto in un incrocio molto vicino alla casa, davanti al cancello del vialetto d’ingresso della casa, dopo la terrazza di piazza Grimana. Il guasto era avvenuto alle 22:20 circa, e si era protratto fino alla rimozione dell’autovettura, alle 23:15 circa. I quattro testimoni coinvolti non sentirono né videro alcun trambusto provenire dal cottage. Ivi incluso il conducente dell’automobile, che aspettò fuori dall’auto dalle 22:30 alle 23:15 circa, e anche una donna seduta in un’altra automobile rivolta ad est, davanti all’entrata del parcheggio, più vicina alla casa. Nessuno di loro sentì alcun urlo. (Coletta, Salsiccioli, Occhipinti 2009)
4. Alessandra Formica notò che, alle 22:30-22:40 circa, mentre scendeva gli scalini che costeggiano piazza Grimana, una persona probabilmente di colore si imbattè nel suo ragazzo. Notò anche il guasto all’automobile mentre si dirigevano al parcheggio del garage. (Formica 2009)
5. Giampolo Lombardi, il conducente del carro attrezzi, si trovava nelle vicinanze del cottage dalle 23:00 alle 23:15 circa. Non vide né sentì alcun trambusto provenire dalla casa. Notò un’automobile scura nel vialetto del cottafe, fuori dal cancello e notò che il cancello del vialetto d’ingresso era socchiuso. (Lombardi 2009)
6. Hekuran Kokomani vide la Knox, Sollecito e Guede sulla strada davanti alla casa, nonostante non si abbia certezza della data e dell’ora. Vide che la Knox aveva una borsetta verde e che brandiva un grande coltello con entrambe le mani. Vide Sollecito brandire un coltello. Guede gli chiese di affittare la sua auto in cambio di 250 euro. (Kokomani 2009)
7. Alle 22:00 circa, Antonella Monacchia andò a dormire e fu svegliata successivamente, dalle grida di un uomo e una donna, che durarono qualche secondo, e furono seguite dalle grida di una donna. L’urlo la indusse ad affacciarsi alla finestra, ma non vide nessuno. Stimò di aver sentito il grido alle 23:00 circa. (Monacchia 2009)
8. Alle 21:00 circa, Nara Capezzali andò a letto. A causa dei diuretici che prendeva in quel periodo, si svegliava regolarmente 23:00-23:30 circa, per andare in bagno. Mentre andava in bagno, senti l’urlo di una donna. Guardò fuori dalla finestra ma non vide nessuno. Qualche momento dopo, sentì qualcuno correre sulle scale di metallo che portavano dal parcheggio alla strada con una terrazza su via di Melo, e poco dopo qualcuno che correva sul vialetto fi ghiaia del cottage. (Capezzali 2009)
9. Alle 23:00 circa, Maria Dramis andò a letto e, un pò di tempo dopo, sentì qualcuno correre dalla sua finestra, che affacciava su via di Melo, la strada che conduce alla terrazza dove ci sono delle scale di metallo che portano al parcheggio. Calcolò che fossero le 23:30 circa. (Dramis 2009)
10. Hicham Khiri e Francesco Bacelli si trovavano nel garage di fronte alla casa, alle 00:15 nelle prime ore del 2 novembre, e non sentirono nulla. (Arringa finale Mignini 2009)
11. Alessandra Simoneschi sentì un urlo che si trasformò in una specie di risatina e altri suoni strani, mentre tornava a casa, nei pressi del cottage all’1:00 circa, nelle prime ore della mattina del novembre. (Arringa finale Mignini 2009)
12. Marco Quintavalle vide la Knox alle 7:45 circa, la mattina del 2 novembre, mentre aspettava fuori dal suo negozio, quando lo aprì. La vide dirigersi verso il reparto dei prodotti per le pulizie ma non vide se avesse comprato qualcosa. Vide che sembrava stanca e indossava un cappello, un cappotto grigio, dei jeans e una sciarpa celeste, degli indumenti che sono visibili sul letto della Knox, in una foto della scena del crimine del 2 novembre. (Quintavalle 2009)

Telefoni cellulari

1. La Sig.na Kercher possedeva un telefono cellulare “inglese”, acquistato in Inghilterra, che utilizzava la rete Wind italiana, in modalità  roaming internazionale, e che lei utilizzava per mantenersi in contatto con la sua famiglia costantemente, dato che sua madre era malata. (Romanelli 2009)
2. La Sig.na Kercher possedeva anche un telefono cellulare “italiano”, connesso alla rete Vodafone. Questo telefonino le fu dato da Filomena Romanelli, affinchè la Kercher lo utilizzasse “in loco”, in questo modo la Kercher avrebbe evitato le spese “a lunga distanza” sul telefonino “inglese” per effettuare chiamate locali in Italia. (Romanelli 2009)
3. La Romanelli testimoniò che la Kercher teneva sempre con sé i due telefonini, specialmente il telefonino “inglese”. (Romanelli 2009)
4. Alle 20:18 del primo novembre, la Knox ricevette un messaggio da Lumumba, che la informava di non andare a lavoro. (Tacconi 2009,registri del telefono cellulare della Knox)
5. Alle 20:35 la Knox rispose al messaggio di Lumumba. (Tacconi 2009, registri del telefono cellulare della Knox)
6. La Knox testimoniò di aver spento il suo cellulare alle 20:45, circa, del primo novembre, e lo riaccese alle 12:00 circa del 2 novembre. (Knox 2009)
7. Alle 20:56, 21:58 e alle 22:00 del primo novembre, furono effettuate delle chiamate sul telefonino “inglese” della Sig.na Kercher. Non è chiaro se si trattasse di chiamate intenzionali o accidentali. 
8. Alle 22:13 il telefonino “inglese” della Sig.na Knox si connesse ad internet per 8-9 secondi. Non è chiaro se fosse stato intenzionale o meno. (Latella 2009)
9. Alle 00:10 del 2 novembre il cellulare “inglese” della Kercher ricevette una chiamata da una cella telefonica incompatibile con il cottage, una cella che copriva il giardino della villa a 950 metri dal cottage. (Latella 2009)
10. Il 2 novembre, entrambi I cellulari della Kercher furono ritrovati in quel giardino dagli inquilini della villa e furono portati alla Polizia Postale. (Bartolozzi 2009)
11. Il cellulare “italiano” della Kercher fu trovato per primo e fu portato alla Polizia Postale alle 11 di mattina circa. (Bartolozzi 2009)
12. Il cellulare “inglese” della Kercher fu trovato circa un’ora dopo e fu portato alla Polizia Postale più di un’ora dopo. (Bartolozzi 2009)
13. Guede non aveva alcun motivo di prendere i cellulari della Kercher e poi disfarsene. (Verbale Sentenza Nencini)
14. Alle 12:07 del 2 novembre, la Knox chiamò la Sig.na Kercher sul suo cellulare inglese per 16 secondi, ma non lasciò alcun messaggio. (Registri telefonici della Knox)
15. Alle 12:08 la Knox chiamò la Romanelli per descriverle le “stranezze” nel cottage. (Registri telefonici della Knox)
16. Alle 12:11 la Knox chiamò entrambi i cellulari della Kercher per meno di 4 secondi, dunque non ebbe abbastanza tempo di lasciare un messaggio. (Registri telefonici della Knox)
17. La Romanelli chiamò la Knox altre tre volte, prima che la Knox rispondesse la terza volta alle 12:34.
18. Alle 12:47 la Knox chiamò sua madre a Seattle per 1.5 minuti, il 2 novembre, nonostante in tribunale avesse testimoniato di non ricordare quella chiamata. (Registri telefonici della Knox, Knox 2009)
19. La Knox aveva dei contatti telefonici e aveva scambiato dei messaggi con degli spacciatori prima e dopo l’omicidio. (Registri delle chiamate e dei messaggi del cellulare della Knox)
20. Alle 20:42 del primo novembre, Sollecito parlò con suo padre. (Sisani 2009)
21. Alle 23:14 il padre di Sollecito inviò un messaggio a Sollecito. Sollecito non lo ricevette sino alle 06:02 del mattino seguente, il 2 novembre. (Latella, Sisani 2009)
22. Alle 09:24 del 2 novembre sollecito parlò con suo padre per circa 4 minuti. (Sisani 2009)
23. Alle 12:35 Sollecito ricaricò il suo cellulare che, in quel momento, si trovava nel cottage. (Sisani 2009)
24. Alle 12:40 Sollecito parlò con suo padre per 67 secondi. (Sisani 2009)
25. Alle 12:50 Sollecito parlò con sua sorella per 39 secondi. (Sisani 2009)
26. Alle 12:51 e alle 12:54 Sollecito effettuò due chiamate al 112, ai Carabinieri, dicendo di essersi accorti che si era verificato un furto, che avevano visto del sangue ma che non era stato portato via nulla. (Ceppitelli, Latella 2009)

 

Computer

1. Il computer di Filomena Romanelli presentava dei problemi all’ hard disk la sera del 2 novembre, quando la Romanelli si trovava alla stazione di polizia. Questo prima che la polizia avesse analizzato i computer di Sollecito e della Knox. (Gregori 2009)
2. Il Macbookpro di sollecito non mostrava alcun tipo di attività  dopo le 21:10 del primo novembre, fino alle 5:32 del mattino seguente, quando qualcuno lo usò per ascoltare musica per mezz’ora. (Gregori 2009)
3. Il secondo computer di Sollecito, il computer della Knox, il computer della Sig.na Kercher presentavano tutti dei problemi agli hard disk, i quali rendevano il recupero dei dati difficoltoso. (Trotta 2009)
4. Il computer di Lumumba venne analizzato contemporaneamente agli altri computer e non presentò alcun problema. (Trotta 2009)

Villa

(foto della scena del crimine)

1. La villa aveva un cancello d’ingresso. Il cancello d’ingresso si poteva aprire con la chiave o tramite un segnale elettronico attraverso un sistema intercom all’interno della villa. Se qualcuno non aveva la chiave, poteva suonare il citofono del cancello e parlare con qualcuno nella villa attraverso l’intercom, e la persona che si trovava all’interno del cancello poteva aprire il cancello. Questo sistema è molto diffuso in Italia. 
2. La villa era formata da un appartamento superiore abitato da 4 giovani donne e un seminterrato, abitato da 4 giovani uomini.
3. La porta d’ingresso dell’appartamento superiore aveva una grata di sicurezza che, apparentemente, non veniva utilizzata. (Romanelli 2009)
4. La serratura della porta d’ingresso era difettosa e necessitava la chiusura del catenaccio con la chiave, sia all’interno che all’esterno, per far si che la porta rimanesse chiusa. (Romanelli 2009)
5. La porta d’ingresso non presentava alcun segno di danno o di tentativi di effrazione. (Verbale Sentenza Nencini, foto della scena del crimine).
6. L’area soggiorno/cucina non mostrava alcun segno di colluttazione. C’era una borsa vuota sul tavolo della cucina e sullo scolapiatti c’erano diverse caffettiere.
7. Si trovarono degli indumenti umidi nella lavatrice, incluse due asciugamani.
8. Nella stanza della Mezzetti e nel bagno grande non c’erano tracce di sangue.
9. Le feci di Guede vennero trovate nel bagno grande.
10. Si trovarono delle tracce di sangue nel soggiorno/cucina, sul pavimento del corridoio e in vari posti nel bagno piccolo.
11. Si trovò la stanza da letto della Sig.na Kercher chiusa a chiave.
12. Sembrava che nella stanza della Sig.na Romanelli fosse stata saccheggiata e una delle sue finestre rotta, con una pietra di 4 kg, lunga 20 cm, rinvenuta parzialmente in una borsa porta abiti sul pavimento.
13. Nella camera della Knox sembrava tutto nella norma.

La scoperta dell’omicidio ““ Versione della Knox

(email della Knox del 4 novembre 2007)

1. La Knox, in un’email inviata agli amici e alla famiglia l’11/4/07, di essersi svegliata alle 10:30, il 2 novembre, e di essersi diretta alla villa. Apparentemente, non aveva notato la finestra rotta della stanza della Romanelli dall’esterno, mentre si avvicinava ed entrava nel cottage.
2. Aveva trovato la porta d’ingresso aperta e non c’era nessuno in casa. Aveva chiuso la porta, ma senza chiuderla a chiave (pur sapendo che il vento avrebbe potuto aprirla in qualsiasi momento.)
3. Affermava che la porta della stanza della Romanelli era chiusa, anche se Sollecito dichiarò successivamente che la porta era aperta. Non è chiaro perché non abbia controllato nessuna delle porte chiuse nell’appartamento, pur avendo trovato la porta aperta e non avendo trovato nessuno in casa.
4. Si svestì e andò nel bagno piccolo, ma non notò le tracce di sangue sul tappetino, sul lavandino, l’interruttore della luce o negli altri posti.
5. Si fece una doccia, da sola, senza aver chiuso a chiave la porta, pur sapendo che la porta d’ingresso avrebbe potuto aprirsi in qualsiasi momento.
6. Solo dopo essersi fatta la doccia notò le tracce di sangue nel bagno, che attribuì a delle “perdite mestruali” della Sig.na Kercher, nonostante la porta della stanza della Kercher fosse chiusa e la Kercher non le rispondesse.
7. Successivamente, la Knox si vestì e andò ad asciugarsi i capelli nel bagno grande. Quando ebbe finito di asciugarsi i capelli, notò le feci nel water. A quanto pare, non notò alcun odore durante tutto il tempo in cui si stava asciugando i capelli.
8. Poi prese un mocio per portarlo all’appartamento di sollecito, col proposito di ripulire una perdita d’acqua sul pavimento della cucina (che si verificò la notte prima, a quanto pare), e solo dopo aver pulito il pavimento della cucina e aver fatto colazione, parlò a Sollecito delle “stranezze” che aveva visto al cottage.
9. Sollecito le suggerì di chiamare la Romanelli e la Knox lo fece. La Knox disse, poi, di aver chiamato la Sig.na Kercher su entrambi i tefefonini, su insistenza della Romanelli, affermando “quando la chiamaii la prima volta sul telefono inglese, squillò, e poi sembrò che ci fosse un’interferenza nella linea, ma non rispose nessuno, poi la chiamai sul telefonino italiano e squillò senza che nessuno rispondesse. La chiamai di nuovo sul telefonino inglese, ma questa volta una voce inglese disse che il telefonino era fuori servizio.” I registri dei cellulari smentiscono l’intera sequenza.
10. I registri dei cellulari mostrano che alle 12:07 la Knox fece una chiamata di 16 secondi alla Sig.na Kercher, poi alle 12:08 la Knox chiamò la Romanelli e le parlò per oltre un minuto, senza menzionare che aveva appena provato a chiamare la Kercher sul suo telefono inglese. Poi, dopo aver parlato con la Romanelli, alle 12:11, la Knox fece una chiamata di 3 secondi “squillò senza che nessuno rispondesse” sul telefonino italiano della Sig.na Kercher e, alle 12:11 la Knox fece una nuova chiamata di 4 secondi sul telefonino inglese della Knox, non si sa in che modo “il telefono squillò e una voce disse che il telefonino era fori servizio” in soli 4 secondi.
11. Anche la Romanelli chiamò la Sig.na Kercher sui cellulari e testimoniò che sul telefonino italiano si azionava il messaggio automatico, mentre il telefonino inglese della Kercher squillava senza che si azionasse la segreteria telefonica. (Romanelli 2009)
12. Per di più, la Knox disse alla Romanelli di essere alla villa, quando fece quelle chiamate, mentre in realtà  si trovava nell’appartamento di Sollecito. (La villa e l’appartamento di Sollecito sono coperti da celle telefoniche diverse.)
13. La Knox, nella sua email, affermava di essere tornata alla villa insieme a Sollecito, e di aver aperto, solo allora, la porta della stanza della Romanelli e aver scoperto la confusione al suo interno. Aveva visto la finestra rotta, e il computer era sulla scrivania “dove si era sempre trovato”, ma, a quanto pare, la Knox non si accorse dei frammenti di vetro sul computer.
14. Successivamente, la Knox controllò il resto della casa e si accorse che non mancava nulla, apparentemente.
15. Poi provò ad aprire la porta della stanza della Kercher. La Knox all’inizio pensò che la Kercher stesse ancora dormendo, ma poi “bussai alla sua porta in modo sempre più rumoroso, e iniziai quasi a dare dei colpi e ad urlare il suo nome, senza ricevere nessuna risposta, presa dal panico, corsi nella nostra terrazza per vedere se fossi riuscita a vederla dal cornicione della finestra della sua stanza, ma non riuscivo a vedere all’interno, perché l’angolazione non era buona. Poi mi diressi nel bagno dove mi ero asciugata i capelli e diedi un’occhiata molto rapida al water. A causa del panico, pensai di non aver visto nulla lì dentro, che per me voleva dire che, chiunque si fosse trovato a casa mia, si trovava lì quando ero lì anch’io. Poi la polizia mi disse, successivamente, che il water era pieno e che le feci erano solo cadute sul fondo del water, e quindi non le avevo viste. Corsi fuori e mi diressi alla porta dei nostri vicini. Le luci erano spente ma bussai lo stesso alla porta. Volevo chiedergli se avevano sentito qualcosa la notte prima, ma a casa non c’era nessuno. Corsi di nuovo in casa. In soggiorno, Raffaele mi disse che voleva provare a sfondare la porta della stanza di Meredith. Ci provò e la incrinò, ma non riuscimmo ad aprirla. In quel momento decidemmo di chiamare la polizia “¦ Lui (Raffaele) chiamò sua sorella per chiederle un consiglio e poi chiamò i Carabinieri. Poi, io chiamai Filomena (Romanelli) che disse che “sarebbe tornata a casa immediatamente.” Questa è la versione della Knox, risalente a due soli giorni dopo l’accaduto, eppure quest’intero racconto fu smentito dai registri telefonici e dalla foto della scena del crimine.
16. I registri telefonici mostrano che la Romanelli provò a chiamare la Knox alle 12:12 (meno di un minuto dopo le chiamate effettuate dalla Knox sul telefonino della Sig.na Kercher). Il telefonino della Knox si trovava ancora a casa di Sollecito. E’ importante notare che la Romanelli chiamò per 36 secondi, ma la Knox non rispose. (Registri telefonici Knox) 
17. La Romanelli chiamò nuovamente la Knox alle 12:20, per 65 secondi (in confronto alle chiamate da 3 e 4 secondi che la Knox fece sui telefonini della Kercher), senza ricevere alcuna risposta dalla Knox. Il telefonino della Knox si trovava ancora a casa di Sollecito. (Registri telefonici Knox)
18. La Romanelli testimoniò di aver finalmente parlato con la Knox alle 12:30 circa (I registri telefonici rivelano che si trattava delle 12:34), e i registri telefonici mostrano che il telefonino della Knox si trovava alla villa allora. Dunque, la Knox e Sollecito devono aver fatto tutto ciò di cui ha parlato nella descrizione sovrastante (bussare alla porta, provare a buttarla giù, controllare dal balcone, scendere, essere presi dal panico totale) in pochi brevi minuti, prima che la Romanelli chiamasse, dato che ci volevano approssimativamente cinque minuti a piedi dall’appartamento di Sollecito alla villa.
19. Eppure, contrariamente a quanto affermato dalla Knox, Sollecito chiamò la polizia alle 12:51 e alle 12:54, quasi 20 minuti dopo che la Knox avesse parlato con la Romanelli. E fu la Romanelli a chiamare la Knox, non il contrario. (Registri telefonici Knox)
20. Dunque, a quanto pare, la Knox si trovava in tale panico che, dopo aver fatto tutto ciò che descrisse e aver parlato con la Romanelli, lei e Sollecito attesero venti minuti (se non di più) prima di chiamare i Carabinieri.
21. Nel frattempo, la Knox parlò con sua madre alle 12:47 per circa 90 secondi, una conversazione che dimenticò di menzionare nella sua email (risalente a due giorni dopo la scoperta dell’omicidio) e che disse di non ricordare durante la sua testimonianza in tribunale.
22. E Sollecito era così preoccupato che, prima di chiamare i Carabinieri, parlò con suo padre e sua sorella.
23. Le foto della scena del crimine mostrano anche che le feci nel bagno, erano chiaramente e facilmente visibili nella tazza e non si trovavano sul fondo come la Knox aveva descritto. 

La scoperta dell’omicidio- Versione accreditata

1. La Polizia Postale e le testimonianze di alcuni testimoni, costituite da 7 persone (Bartolozzi, Battistelli, Marsi, Romanelli, Grande, Altieri, Zaroli) confermarono la sequenza seguente: Una donna che risiedeva nella villa con giardino (Elisabetta Lana) arrivò alla Polizia Postale e incontrò il capo ufficio Bartolozzi alle 11:00 circa del 2 novembre, per effettuare una deposizione riguardo al falso “sospetto allarme di un ordigno esplosivo” della notte prima. In quel frangente, la Lana portò con sè il cellulare italiano della Sig.na Kercher, che era stato trovato da suo figlio nel giardino. Consegnò il cellulare alle 11:30. (Bartolozzi 2009, Alessandro Biscarini 2009)
2. Poco prima delle 12:00 del 2 novembre, Bartolozzi inviò due ufficiali della Polizia Postale (Battistelli e Marsi) alla villa per trovare Filomena Romanelli, col proposito di verificare che il cellulare trovato apparteneva a lei. (Bartolozzi 2009)
3. Alle 12:08 la Knox chiamò la Romanelli e le parlò delle stranezze alla villa. La Romanelli iniziò a preoccuparsi e chiamò immediatamente i cellulari della Sig.na Kercher.
4. Alle 12:10 la Lana chiamò Bartolozzi, spiegandogli che sua figlia aveva trovato un altro cellulare, il cellulare inglese della Sig.na Kercher, nel giardino della loro villa. (Bartolozzi 2009, Fiammetta Biscarini 2009)
5. Alle 12:12, non avendo ricevuto risposta dalla Kercher, la Romanelli chiamò la Knox e provò a richiamarla alle 12:20. (Romanelli 2009, registri telefonici)
6. Alle 12:34 la Romanelli parlò con la Knox e la Knox le disse dell’apparente furto nella stanza della Romanelli. Immediatamente dopo, la Romanelli contattò il suo fidanzato Zaroli per andare alla villa e verificare cosa fosse successo. (Romanelli, Grande 2009)
7. Alle 12:34 Zaroli contattò Altieri per farsi passare a prendere e andare alla villa. (Zaroli, Altieri 2009)
8. Alle 12:35 Battistelli e Marsi arrivarono alla villa e trovarono la Knox e Sollecito seduti sul muretto del giardino, accanto all’entrata della villa. Testimoniarono che la Knox e Sollecito gli mostrarono il subbuglio nella stanza della Romanelli e che la Knox mostrò agli ufficiali le tracce di sangue nel bagno piccolo. (Battistelli, Marsi 2009)
9. Alle 12:46 Bartolozzi imbastì una seconda deposizione con la Lana e sua figlia, che consegnò il secondo cellulare della Kercher. (Bartolozzi 2009)
10. Alle 12:47 la Knox chiamò sua madre a Seattle per 88 secondi. (registri telefonici Knox, Knox 2009)
11. A quell’ora circa, Zaroli ed Altieri arrivarono alla villa. Andarono a vedere la stanza della Romanelli insieme alla Polizia Postale. Zaroli controllò il cassetto del comodino e vide che i gioielli si trovavano ancora lì. Altieri controllò la finestra dall’esterno, domandandosi come fosse possibile introdursi da una finestra del secondo piano. Zaroli e Battistelli notarono dei pezzi di vetro sui vestiti. (Battistelli, Zaroli 2009)
12. Alle 12:51 e alle 12:54 Sollecito chiamò il 112, per avvisare i Carabinieri, sostenendo che “non era stato rubato nulla”, nonostante non fosse ancora possibile saperlo. (Ceppitelli 2009)
13. Zaroli ed Altieri testimoniarono che la Knox avesse affermato che la Sig.na Kercher, di solito, chiudeva la sua stanza a chiave, e che non c’era da preoccuparsi riguardo alla porta chiusa a chiave. (Zaroli, Altieri 2009)
14. La Romanelli e la sua amica Grande arrivarono alla villa. La Romanelli controllò la sua stanza e si accorse dei pezzi di vetro sul suo computer e sui suoi abiti. Commentò che il ladro era stato uno stupido a non aver preso nulla e ad aver sparso pezzi di vetro ovunque. Battistelli dubitava che si trattasse di un vero tentativo di furto. (Romanelli, Grande, Battistelli 2009)
15. Battistelli parlò con la Romanelli dei cellulari che avevano trovato, e ciò fece preoccupare ulteriormente la Romanelli per Meredith, poichè la Kercher non si separava mai dai suoi cellulari. (Romanelli, Battistelli 2009)
16. Successivamente, la Romanelli seppe che la porta della stanza della Kercher era chiusa a chiave e insistette per farla buttare giù da Battistelli e Marsi, sostenendo che la Kercher non chiudeva mai a chiave la porta della sua camera. (Romanelli, Battistelli 2009)
17. Alle 13:00 Battistelli telefonò a Bartolozzi per spiegargli la situazione e Bartolozzi gli diede il permesso di procedere per buttare giù la porta della camera da letto della Sig.na Kercher. (Bartolozzi 2009)
18. Battistelli disse alla Romanelli che non potevano prendersi la responsabilità  di buttare giù la porta, ma che non c’erano problemi se a farlo era la Romanelli. (Battistelli, Romanelli 2009)
19. La Romanelli chiese a Zaroli ed Altieri di buttare giù la porta. (Romanelli, Zaroli, Altieri 2009)
20. Altieri buttò giù la porta e la Romanelli vide il piede di Meredith che fuoriusciva dal piumone. Altieri, Zaroli e la Romanelli videro la stanza. La Knox, su sua propria ammissione, si trovava in cucina e non avrebbe potuto vedere l’omicidio. Nessuno sa dove fosse Sollecito, anche se le sue impronte digitali furono rinvenute sulla porta della Mezzetti. (Altieri, Zaroli, Romanelli, Grande, email della Knox dell’11/4/07)
21. Battistelli ordinò di uscire a tutti, telefonò a Bartolozzi per avvisarlo dell’omicidio. (Battistelli, Bartolozzi 2009)

Le dichiarazioni e le bugie di Guede

(Deposizioni di Guede and Verbale Sentenza Micheli)

1. Guede, nel corso di molteplici dichiarazioni e deposizioni, affermò costantemente che la Sig.na Kercher era totalmente vestita quando lui la abbandonò.
2. Guede, nel corso di molteplici dichiarazioni e deposizioni, cambiò il luogo, l’ambiente, il contesto e il modo del suo presunto primo bacio con la Sig.na Kercher, la notte prima dell’omicidio.
3. Guede affermava di avere un appuntamento con degli amici nelle prime ore della serata del primo novembre. Tali affermazioni furono tutte negate dagli amici.
4. Guede dichiarò di aver un appuntamento alle 21:00 con la Sig.na Kercher la notte dell’omicidio.
5. Tutte le amiche dalla Sig.na Kercher testimoniarono che la Kercher non aveva mai incontrato Guede la notte prima dell’omicidio, dato che erano andate insieme in diversi bar.
6. Le amiche della Sig.na Kercher testimoniarono che la Kercher non aveva mai menzionato alcun appuntamento con Guede. Anzi, la Kercher aveva affermato di voler tornare a casa presto perché avevano passato una lunga nottata di festeggiamenti ad Halloween.
7. Guede aveva espresso un interesse di tipo sessuale nei confronti della Knox in due occasioni: una in un party alla villa e una seconda volta alla polizia, al suo arrivo alla questura di Perugia. (Follain)
8. Dalle sue affermazioni, Guede insinuò che Sollecito avesse ucciso la Sig.na Kercher.
9. Dalla sua prima deposizione, Guede insinuava che la Knox si trovasse nella villa.
10. Guede affermò che, dopo essere entrato su invito della Sig.na Kercher, vide che era arrabbiata perchè erano scomparsi i suoi soldi dell’affitto, e la Sig.na Kercher iniziò a cercare i soldi dell’affitto per tutta la villa.
11. Poi, affermò che riuscì a farla rilassare e si baciarono, continuando con dei preliminari intensi, parzialmente svestiti, poi si fermarono poiché non avevano preservativi.
12. Guede affermò di aver avuto bisogno di usare il bagno a causa di un kebab che aveva mangiato.
13. Guede affermò che, mentre si trovava in bagno, suonò il campanello e la Knox entrò nella villa e lei e la Sig.na Kercher iniziarono a discutere riguardo ai soldi dell’affitto.
14. Guede affermò ripetutamente, in tutte le sue deposizioni, che sentì la Kercher gridare e ciò lo fece uscire di corsa dal bagno, senza tirare lo sciacquone.
15. Guede affermò che un uomo aveva ucciso la Kercher con un coltello e quest’uomo gli aveva detto che avrebbero incolpato lui (Guede) del crimine.
16. Guede disse di aver provato ad arrestare il flusso di sangue della ferita fatale della Kercher con un asciugamano, poi era stato preso dal panico e l’aveva lasciata morire.
17. Nel 2011, Guede scrisse una lettera nella quale confermava che Sollecito e la Knox avevano assassinato la Kercher. Questa lettera venne letta durante il processo d’appello Hellmann-Zanetti .

Le dichiarazioni e le bugie di Sollecito

1. Due giorni dopo la scoperta dell’omicidio, Sollecito disse a un giornalista che lui e la Knox erano stati i primi a scoprire il corpo della Sig.na Kercher e che c’era sangue dappertutto, nonostante non avesse potuto vedere all’interno della stanza. (Follain[1])
2. Sollecito affermò anche che lui e la Knox erano stati ad una festa la sera prima, evidentemente, confondendo quella notte con la notte precedente, Halloween. (Follain[1])
3. Sollecito disse a Zaroli e alla Romanelli che il corpo della Sig.na era stato coperto di vaselina (Follain[2], Zaroli 2009)
4. Durante l’interrogatorio della polizia, la notte del 5 novembre, Sollecito affermò di aver inventato un “mucchio di bugie” durante i precedenti interrogatori, e dichiarò di non essere certo che la Knox si fosse trovata con lui l’intera notte del primo novembre.[3]
5. In una lettera a suo padre, dell’ 11/7/07, anche Sollecito abbozzò una storia sulla notte prima dell’omicidio e sugli eventi che avevano portato alla scoperta dell’omicidio. La sua versione era simile a quella della Knox, ma alcuni dettagli erano diversi, e, ad ogni modo, venne smentita dai registri telefonici, i dati del computer e dalle dichiarazioni dei testimoni.
6. Sollecito affermò di aver navigato su internet e di aver probabilmente guardato un film e di aver ricevuto un messaggio di buona notte da suo padre. Ma il suo computer non mostrava alcun segno di attività  dopo le 21:10 e non ricevette il messaggio prima delle 6:00 del mattino successivo.
7. Sollecito non menzionò che il suo computer era stato usato per ascoltare della musica per mezz’ora, alle 5:30 del mattino successivo.
8. Sollecito scordò di menzionare la telefonata della durata di 4 minuti con suo padre, alle 9:24 di quel mattino, affermando che in quel momento stava dormendo.
9. Sollecito scordò di menzionare la telefonata della Knox alla Romanelli, avvenuta nel suo appartamento, prima che si dirigessero alla villa.
10. Sollecito affermò che avevano riportato il mocio che la Knox aveva preso precedentemente quella mattina, alla villa, e che, apparentemente la Knox aveva messo il secchio del mocio in un’altra stanza (piuttosto che all’entrata.) Evidentemente c’era molto interesse per questo mocio. 
11. Sollecito affermò di aver trovato la porta della stanza della Romanelli spalancata, mentre la Knox affermò che era ancora chiusa prima che lei la aprisse. 
12. Sollecito affermò di aver trattenuto la Knox dall’arrampicarsi sulla terrazza per avere accesso alla finestra della stanza da letto della Kercher.
13. Sollecito affermò che solo allora la Knox chiamò la Romanelli e provò a chiamare i telefoni della Sig.na Kercher, mentre queste telefonate si erano verificate circa 30 minuti prima.
14. Sollecito affermò che la Knox era stata presa dal panico per l’assenza delle feci che aveva visto precedentemente nel water, e, a quanto pare, neanche lui le vide, nonostante fossero chiaramente visibili nelle foto della scena del crimine. 
15. Sollecito dichiarò di aver provato a buttare giù la porta della camera della Kercher, poi aveva chiamato sua sorella, ma dimenticò di menzionare di aver chiamato suo padre per un minuto, prima di aver chiamato sua sorella. 
16. Sollecito dichiarò l’11 novembre del 2007 la Knox si recò presso una lavanderia insieme a un ragazzo argentino, la mattina del 2 novembre per lavare delle cose.
17. Successivamente, Sollecito affermò che la Knox continuava a mentire.
18. Durante la prima udienza preliminare, Sollecito affermò di non voler vedere mai più la Knox.
19. Sollecito espresse preoccupazione riguardo a delle “stranezze” che Guede avrebbe potuto dire su di lui, solo qualche giorno dopo l’arresto di Guede.
20. Sollecito dichiarò spontaneamente in tribunale di aver procurato un taglietto alla Kercher, mentre stava cucinando nel suo appartamento, nonostante la Sig.na Kercher non fosse mai stata nel suo appartamento. Alla fine, ritrattò questa dichiarazione suTwitter.
21. In seguito, Sollecito disse che la notte del primo novembre si trovava davanti al suo computer ad inviare delle email. Le prove di tale attività  non sono mai state scoperte o presentate.

Le dichiarazioni e le bugie della Knox

1. La Knox espresse preoccupazione riguardo al coltello da cucina delll’appartamento di Sollecito.[4]
2. La Knox scoppiò a piangere quando le mostrarono il cassetto dove erano riposti i coltelli alla villa. (Napoleoni 2009)
3. La Knox si collocò a piazza Grimana (per incontrare Lumumba) approssimativamente all’ora in cui Curatolo la vide. (dichiarazione della Knox alla polizia, 6 novembre 2007, Curatolo 2009)
4. La Knox si collocò sulla scena del crimine, dopo un apparente crollo emotivo durante l’interrogatorio della polizia. (dichiarazione della Knox alla polizia, 6 novembre 2007)
5. La Knox confessò di aver sentito la Sig.na Kercher urlare. (dichiarazione della Knox alla polizia, 6 novembre 2007)
6. Inizialmente, la Knox incolpò il suo datore di lavoro Patrick Lumumba di aver abusato sessualmente e poi ucciso la Sig.na Kercher. Dichiarò e confermò tale affermazione in due dichiarazioni scritte che redasse per la polizia nelle prime ore del mattino del 6 novembre. (dichiarazione della Knox alla polizia, 6 novembre 2007)
7. In seguito la Knox scrisse altri due “memoriali” alla polizia, il 6 e il 7 novembre, nei quali esprimeva dei dubbi, ma affermava che quelle erano le sue “migliori verità “ e non ritrattò mai le sue affermazioni. (dichiarazione della Knox alla polizia, 6 novembre 2007)
8. La Knox, ufficialmente, non ritrattò mai quelle affermazioni e, in seguito, venne condannata per calunnia, sia al processo, sia durante l’appello che dalla sentenza finale della Cassazione.[5]

Incongruenze generali dell’ipotesi di un aggressore unico

1. La Sig.na Kercher urlò solo una volta, ciò suggerisce che le venne coperta la bocca per quasi tutto il tempo dell’aggressione.
2. Monacchia sentì gridare un uomo e una donna, prima di sentire l’urlo della Sig.na Kercher.
3. La Capezzali sentì dei passi correre in diverse direzioni, dopo l’urlo.
4. La Sig.na Kercher aveva fatto dei corsi di arti marziali ed era forte fisicamente.
5. Eppure, la Kercher presentava davvero poche ferite da difesa, e molto lievi. Di solito, le vittime di un aggressore unico, con un coltello, presentano molte più ferite da difesa.
6. Le ferite da coltello e le contusioni attorno al collo e al viso indicano che l’aggressione fu prolungata e non si trattò di una rapida “aggressione a sorpresa”.
7. La Sig.na Kercher venne abusata sessualmente durante l’aggressione, non in seguito, come venne indicato dalle lesioni interne e secondo le testimonianze di due medici.
8. Durante l’aggressione, vennero tolti alcuni indumenti alla Kercher. Un aggressore unico non avrebbe potuto trattenere la Sig.na Kercher mentre le toglieva i vestiti e le copriva la bocca.
9. Qualcuno ritornò dopo l’omicidio per risistemare la scena del crimine: togliere il reggiseno alla Kercher; spostare il suo corpo sul cuscino; coprirla con il piumone; frugare nella sua borsetta; gettare gli scontrini nella sua borsetta sul piumone; collocare la borsetta sul letto; chiudere la porta a chiave e prendere la chiave e non lasciare alcuna impronta di scarpe in tutto ciò.
10. Qualcuno pulì il bagno e il pavimento del corridoio, ed in bagno restò  solo la metà  di un’impronta sul tappetino, mentre le altre macchie di sangue e le impronte insanguinate vennero rivelate dal Luminol.

Incongruenze dell’ipotesi che vede Guede come unico aggressore

1. Guede era stato alla villa diverse volte, e conosceva i ragazzi che vivevano nel seminterrato. Avrebbe facilmente potuto determinare se sarebbero partiti quel fine settimana. Dato che viveva a Perugia da 15 anni, Guede sapeva anche che due delle giovani donne che vivevano nell’appartamento superiore NON erano italiane (una cittadina degli Stati Uniti e l’altra del Regno Unito) e probabilmente sarebbero rimaste lì per il fine settimana di vacanze. Eppure, decise di fare irruzione nell’appartamento delle giovani donne, invece dell’appartamento dei ragazzi, a quanto pare, senza alcuna preoccupazione che, forse, una di loro o entrambe sarebbero potute tornare in qualsiasi momento e coglierlo sul fatto. Guede non scelse di introdursi dalla porta dell’ingresso principale, che avrebbe potuto facilmente forzare con un piede di porco.
2. Guede scelse di non provare a introdursi dalla porta finestra sul retro della villa, ben nascosta da chiunque si trovasse in strada o nella terrazza del parcheggio. Questa porta finestra era facilmente accessibile tramite una rapida arrampicata su una grata e una griglia, e si rivelò il punto di accesso per un furto, un anno scarso dopo l’omicidio. 
3. Guede ignorò tutti i facili punti di accesso al seminterrato, che sapeva con certezza essere vuoto, e scelse invece una finestra del secondo piano, che si vedeva totalmente dalla strada o dal parcheggio, ed era anche ben illuminata dalle luci del parcheggio, di notte.
4. Guede scelse una finestra con le saracinesche chiuse, senza poter sapere in alcun modo se sarebbe riuscito a introdursi da quella finestra, una volta aperte le saracinesche.
5. Dato che viveva in Italia da 15 anni, Guede conosceva sicuramente quel tipo di finestre e sapeva che se le imposte interne erano chiuse, non ci sarebbe stato modo di introdursi da quella finestra, a meno che non avesse un trapano o un’ascia. Eppure, scelse ad ogni modo di introdursi da quella finestra.
6. Guede scelse di arrampicarsi sul muro con le scarpe da ginnastica, invece di usare scarpe da trekking, senza lasciare alcuna traccia di fango o erba sul muro (e non venne ritrovata alcuna scala).
7. Guede riuscì a rimanere sospeso o in equilibrio, con destrezza, sui pochi centimetri del davanzale di pietra per aprire le saracinesche. Lo fece senza che nessuno che passasse per strada, o si trovasse nel parcheggio tra le 20:45- 21:00 circa, lo vedesse.
8. Guede, poi, riuscì a scendere a terra, e arrampicarsi sul muretto del parcheggio, senza che nessuno lo notasse.
9. Guede, invece di scegliere una pietra piccola, che avrebbe potuto tirare facilmente e con abbastanza precisione, scelse di tirare alla finestra un sasso di 4 kili, lungo 20 cm, nonostante l’ampiezza del vetro fosse quasi della stessa misura (28 cm di ampiezza).
10. Guede riuscì a lanciare la pietra con una precisione tale da rompere il vetro con un solo colpo.
11. Guede riuscì a lanciare la pietra con così tanta cautela, che sbrecciò appena la saracinesca interna, e ruppe solo la parte in fondo del vetro e della pietra stessa si ruppe solo un pezzetto quando atterrò sulle dure piastrelle del pavimento di marmo, nella stanza della Romanelli
12. Guede riuscì fortuitamente a far parzialmente atterrare la pietra in una borsa per indumenti che si trovava già  a terra.
13. In seguito, Guede scese dal cornicione e si arrampicò sul muro per seconda volta, nuovamente senza lasciare alcuna traccia di fango o erba.
14. Il lancio di Guede fu così lieve che nessun pezzo di vetro rotto cadde sul terriccio e sull?

Posted by Marcello on 09/07/17 at 07:48 PM in Le principali prove

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